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Sani in vacanza - Le calze compressive evitano le trombosi da viaggio

Non si può dire con certezza con quale frequenza si manifesta la trombosi da viaggio. Il flebologo tedesco, Dr. Bernhard Bulling, rimanda al fatto che è difficile rilevare dati validi perché spesso molti pazienti si ammalano solo alcuni giorni dopo il viaggio. “Una ricerca seria parte dal presupposto che l'1% di tutti i viaggiatori che hanno alle spalle un volo a lungo raggio ha una trombosi profonda alle vene delle gambe (2)”, così afferma Bulling. “È certo che ogni anno muoiono più persone di trombosi da viaggio rispetto alla caduta di un aereo.”
Anche se lunghi viaggi in macchina o in pullman comportano un certo rischio, il pericolo di un volo aereo a partire dalla durata di sei ore è decisamente più grande. “Ciò sta anche nel fatto che un passeggero su tre ha paura di volare”, spiega Bulling. “Quando si ha paura vengono rilasciati gli ormoni dello stress che attivano a loro volta il sistema di coagulazione.” Nei viaggi in aereo a ciò si aggiungono l'estremamente limitata libertà di movimento delle gambe, soprattutto nella classe economica, e la scarsa umidità dell'aria, che fa alzare il valore dell'ematocrito. Un altro fattore, che si presume sia predisponente, è rappresentato dalla bassa pressione in cabina.

Categorie a rischio
Nel documento di consenso vengono differenziate tre categorie a rischio:
Categorie a rischio trombosi da viaggio (1)
Categoria 1: rischio basso
Viaggiatori senza fattori personali di rischio
Categoria 2: rischio medio
Donne incinte o persone che presentano almeno due dei seguenti fattori:

  • età > 60 anni
  • malattie cardiache clinicamente rilevanti
  • comprovata trombofilia / predisposizione familiare a trombosi
  • varici dilatate, insufficienza venosa cronica
  • inibitori di ovulazione, terapia ormonale sostitutiva postmenopausa
  • obesità (IMC > 30)
  • essiccosi

Categoria 3: rischio alto

  • tromboembolie venose note dall'anamnesi, risalenti anche a tempo addietro
  • manifesta patologia maligna o altra malattia grave
  • immobilizzazione articolare di un arto inferiore
  • intervento operatorio recente con alto rischio di trombosi

 

Come evitare la trombosi da viaggio
Come profilassi per le trombosi, il Dr. Bulling consiglia ai viaggiatori di indossare un abbigliamento comodo, non stretto, e di non portare cinture. “Importante è anche riuscire ad avere abbastanza libertà di movimento per le gambe ed effettuare esercizi da seduti, ad esempio dondolare il piede”, suggerisce Bulling.
Inoltre i viaggiatori dovrebbero assumere una quantità liquidi. Oltre all'acqua si sono rivelati efficaci i succhi di frutta e le tisane. Si dovrebbe invece rinunciare ad alcol e caffè, come del resto a farmaci ipnotico-sedativi.
I viaggiatori che appartengono alle categorie di rischio 2 e 3 devono prendere ulteriori provvedimenti, tra cui in singoli casi si può annoverare anche l'impiego di eparina a basso peso molecolare. Pazienti appartenenti a queste categorie di rischio dovrebbero discutere dettagliatamente con il proprio medico curante provvedimenti profilattici prima di intraprendere il viaggio.
Le calze compressive: protezione sicura dalle trombosi da viaggio
Una protezione particolarmente efficace contro le trombosi da viaggio è rappresentata dalle calze compressive medicali, come è risultato da uno studio randomizzato condotto in Inghilterra nel 2001 (3). Nessuno dei soggetti sottoposti al test che portava calze compressive ha avuto una trombosi profonda alle vene delle gambe. È quindi consigliabile per lunghi viaggi indossare calze compressive.
Conclusione
Chi pianifica un lungo viaggio di piacere dovrebbe informarsi in precedenza sui possibili pericoli per la salute e consultare un medico per far individuare i fattori di rischio. A partire da una durata del volo di sei ore, per la propria sicurezza ogni viaggiatore dovrebbe anche indossare le calze compressive.

 

Letteratura

1. Partsch H., Niessner H, Bergau L et al.: Reisethrombose 2001. Konsensuspapier. Phlebologie 2001; 30: 101-103.2.

2. Hughes, R.: Frequency of venous thromboembolism in low to moderate risk long distance air travellers: the New Zealand Air Travellers Thrombosis (NZATT) Study. Lancet 2003, 362: 2039-2044.

3. Scurr JH, Machin SJ, Bailey-King S et al.: Frequency and prevention of symptomless deep-vein thrombosis in long-haul flights: a randomised trial. Lancet 2001; 357: 1385-1389.

 

Fonte: eurocom e.V., Düren

 

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