Quadri clinici

 

Una vena varicosa è dilatata e tortuosa sulla pelle e nel tessuto adiposo sottocutaneo in cui le valvole non funzionano più. Quando la persona sta in piedi o è seduta, in queste vene malfunzionanti il sangue non rifluisce al cuore in modo abbastanza rapido, provocando quella che viene chiamata stasi venosa. Le vene varicose possono presentare vari stadi di gravità e non sempre richiedono cure mediche.

Vene varicose piccole e molto sottili fino a 1 mm di diametro negli strati superficiali della cute sono note come vene a ragno (microvarici). Le vene reticolari sono dilatate a maglia di rete fino a 3 mm di diametro. Entrambe le vene a ragno e quelle reticolari spesso sono solo significative a livello estetico e raramente provocano disturbi. In alcuni casi possono però rappresentare anche una conseguenza e un sintomo di patologia nel sistema venoso profondo. Per questa ragione devono essere esaminate con attenzione.

Le grandi vene varicose di solito sono quelle che si trovano nel tessuto adiposo sottocutaneo e quindi sono chiaramente visibili. Una complicazione frequente delle vene varicose gravi è la tromboflebite superficiale: l'infiammazione della parete venosa provoca la formazione di coaguli di sangue nelle vene superficiali, che a sua volta diventano dolorose, dure e rosse. Questa infiammazione deve essere curata immediatamente perché altrimenti potrebbe diffondersi e formare coaguli di sangue nelle vene profonde.

I sintomi dell'insufficienza venosa cronica sono il rigonfiamento (edema) e le alterazioni della cute che si verificano in pazienti che hanno avuto vene varicose per un lungo periodo di tempo oppure come conseguenza di una trombosi alle vene profonde.

La gravità dell'insufficienza venosa cronica viene definita in base alla classificazione CEAP, che descrive gli aspetti anatomici, patofisiologici e legati alla mobilità. La classificazione CEAP fa una distinzione tra sei stadi clinici di CVI (C0-C6):